08 Ott ACQUE E ARGINI
ACQUE E ARGINI
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. E’ consigliata la prenotazione.
Queste attività sono svolte con il contributo del Comune di Bagnacavallo
Per info:
info@labottegadellosguardo.it
“ACQUE E ARGINI – Depositi per una memoria dell’utile”
Un progetto per la Bottega dello Sguardo sulle acque romagnole di ieri e di oggi.
Di e con Ambra D’Amico, Marina Luzzoli e Alberto Nicolino
Testi: Alberto Nicolino e documenti di archivio.
Montaggio audio video e proiezioni: Marina Luzzoli
Ideazione e coordinamento: Ambra D’Amico
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Argine – sostantivo maschile:
> Terrapieno a sezione di solito trapezoidale, che serve a contenere un corso d’acqua in piena.
> Qualsiasi riparo edificato a difesa dalle acque.
> Riparo, difesa: mettere un argine al dilagare della corruzione; anche, freno, ritegno.
> Nel linguaggio militare, terrapieno innalzato a scopo difensivo.
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In ogni parte del mondo fin dalla preistoria la presenza delle acque segna la vita civile e la convivenza, e diventa materia di racconti e testimonianze.
La memoria del passato e il presente: cosa è davvero importante preservare di tutto quanto, attraverso il fluire delle acque, la memoria del fiume ha sedimentato nella nostra storia? Quali materiali, rimasti o trasformati da piene e bonifiche sugli argini e sulle terre attorno, sono utili per il presente? Come fare argine all’erosione della distrazione e dell’oblio, e come abbattere invece l’inutile argine della nostalgia? E quali istanze del territorio sono le più indicate per vigilare e indirizzare verso la utile memoria?
Primo movimento: un incontro in Bottega
A partire dal percorso naturale del fiume: sorgente, corso, foce, e dalle immagini e documenti che lo hanno ritratto, anche simbolicamente, l’incontro propone una riflessione sugli eventi e le trasformazioni che il secolare rapporto con le acque ha portato nella vita sociale e culturale della bassa Romagna. Che cosa ancora ci lega a certe immagini, pratiche, parole che ancora stanno alla base profonda del nostro rapporto con il territorio? In particolare nei momenti più drammatici, come quelli recenti, possiamo scoprire, tra presente e passato, quei nessi di aggregazione delle persone, nessi in cui ancora ci riconosciamo, e non solo nell’emergenza? C’è ancora una cultura condivisa che ci aiuti a guardare il fiume non solo come una risorsa da sfruttare o come un pericolo?
Su questi temi intrecceremo racconti, memorie, immagini, interviste sul campo; coinvolgeremo le voci dirette del nostro pubblico, cui chiederemo un contributo alla lettura.
Il progetto ha visto la luce in un momento precedente alla recente alluvione; dopo il maggio 2023 non era ovviamente possibile tenerla fuori dalle nostre indagini, facendone uno degli importanti spunti di riflessione del lavoro.
La tappa finale dell’incontro ci porterà all’esterno della Bottega dove incontreremo le fotografie di Marina Luzzoli esposte come reperti, testimonianze del passaggio impetuoso e drammatico del fiume, ma rivelazioni anche dell’intensa bellezza di lagune e paludi e dello sbocco in Adriatico. La luce svela i relitti, stana i resti, scopre ciò che è stato perso o dimenticato: oggetto, senso o relazione con acque e argini.
RINGRAZIAMENTI
– Per il prezioso contributo:
– Maria Rosa Bagnari e Luigi Barangani dell’Ecomuseo delle Erbe Palustri di Villanova di
Bagnacavallo
– Patrizia Carroli e la Biblioteca Comunale “G. Taroni” di Bagnacavallo
– Giulio Melandri e il circolo fotografico Il Forno di Villanova di Bagnacavallo
– Sesto Zattini
– Francesco Pilotti
– La Sig.ra Lorenza di Villanova di Bagnacavallo
– Le ragazze Aida, Benedetta, Gaia e Giorgia di Bagnacavallo
– La signora Àlida dell’albergo Al Flor di Bagnacavallo
– Federica Molinari del Palazzotto di Bagnacavallo
e i nostri lettori:
– Renata Molinari
– Raffaella Costa
– Ada Sangiorgi
– Gianni Casadio
– Giancarlo Ballardini
– Luca Andreini