10 Giu L’Open Day della Bottega
L’Open Day della Bottega
L’accesso alla serata è rigorosamente su prenotazione (con precedenza ai soci della Bottega).
Per rendere possibile l’ingresso a più persone, superate le prime 35 prenotazioni divideremo il “trebbo” in due parti: la seconda inizierà alle ore 20,30.
Per prenotarsi è necessario mandare una mail a: info@labottegadellosguardo.it.
Vi aspettiamo, aiutateci a lavorare bene!
Per prenotarsi è necessario mandare una mail a: info@labottegadellosguardo.it.
Vi aspettiamo, aiutateci a lavorare bene!
N.B. in occasione dell’OPEN DAY, sarà possibile tesserarsi con una quota unica di 15 euro.
Giovedì 17 Giugno, dalle ore 18,30
Giovedì 17 giugno 2021 riapriamo il giardino in presenza per soci e amici della Bottega!
Dalle 18,30 un brindisi per la riapertura in presenza e un invito a tornare a sostenere la Bottega con le vostre proposte, i vostri contributi, i racconti condivisi e … il tesseramento alla nostra associazione.
Come motore della serata Denis Campitelli che ci racconterà – in dialetto romagnolo – degli spiriti di Otello, Romeo e Giulietta e Amleto nel suo
A trebbo con Shakespeare
A trebbo con Shakespeare
“Trebbo” deriva della parola dialettale “Trebb”, che significa incontro,ritrovo, veglia con amici.
In Romagna, fino a qualche anno fa, questi incontri avvenivano nelle stalle dove, nelle lunghe e gelide notti d’inverno, uomini, donne e bambini si trovavano per raccontarsi storie attorno al lume di una lanterna.
Sembra che le storie più raccontate, divertenti e inquietanti allo stesso tempo, fossero quelle in cui si parlava di spiriti. La gente era convinta che di notte si potesse “vedere” e “sentire”…
Ed ecco che ai giorni nostri, nel ristrutturare una vecchia casa colonica, proprio in un anfratto del muro di una stalla, viene ritrovato un vecchio manoscritto.
È Teatro.
Racconta degli spiriti di Amleto, Romeo e Giulietta e Otello.
È Shakespeare.
Riscritto da poveri contadini, rigorosamente in dialetto romagnolo.
In Romagna, fino a qualche anno fa, questi incontri avvenivano nelle stalle dove, nelle lunghe e gelide notti d’inverno, uomini, donne e bambini si trovavano per raccontarsi storie attorno al lume di una lanterna.
Sembra che le storie più raccontate, divertenti e inquietanti allo stesso tempo, fossero quelle in cui si parlava di spiriti. La gente era convinta che di notte si potesse “vedere” e “sentire”…
Ed ecco che ai giorni nostri, nel ristrutturare una vecchia casa colonica, proprio in un anfratto del muro di una stalla, viene ritrovato un vecchio manoscritto.
È Teatro.
Racconta degli spiriti di Amleto, Romeo e Giulietta e Otello.
È Shakespeare.
Riscritto da poveri contadini, rigorosamente in dialetto romagnolo.
(la foto di Denis è di Andrea Pagliacci)