Servire il pubblico, al massimo rispettoso impegno
Patrimonio archivistico e sapere teatrale...
Dall’incontro fra Bottega e Archivio storico comunale è nato, nel 2017 un progetto strutturato attorno a due nuclei fondamentali: il patrimonio archivistico del nostro Archivio storico e il sapere teatrale. In questo caso la Teatralità diventa strumento di lettura, racconto e condivisione di carte troppo spesso costrette al silenzio o alla fruizione di un esiguo numero di specialisti. Il teatro diventa in questo progetto anche ponte fra la ricchezza locale e una più ampia riflessione storica sulla rappresentazione scenica come strumento privilegiato dell’agire civile.
La “teatralizzazione” delle carte d’archivio è un’esperienza già affrontata in qualche grande città italiana (si veda – a titolo esemplificativo – l’esperienza milanese di “Carte raccontate” e l’importante convegno, sempre a Milano dedicato a “Gli archivi dell’effimero” e il crescente interesse per progetti sinergici fra realtà teatrali e percorsi museali, attivati a Pistoia, Torino, Venezia…) del tutto nuova per il nostro territorio ed in linea con la filosofia che sottende le pratiche di valorizzazione delle carte dell’Archivio storico, ovvero quella di portarle il più possibile a contatto con la cittadinanza, in una chiave di lettura più vicina al pubblico dei non specialisti con il duplice intento sia di promuovere l’Archivio che di gettare nuovi tasselli di conoscenza del territorio.
Il primo appuntamento di questa collaborazione è stato realizzato il 29 giugno 2017 nel chiostro delle Cappuccine in una narrazione condivisa, tesa a delineare le peculiarità della Filodrammatica locale come esperienza rappresentativa di una sensibilità teatrale popolare e civile anticipata nel periodo napoleonico e diffusa su tutto il territorio nazionale a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. La serata, intitolata Servire il pubblico, al massimo rispettoso impegno è stata realizzata grazie al lavoro di attori che fanno riferimento alla bottega (Massimiliano Speziani) e che sono attivi in realtà artistiche e produttive nel territorio (Claudio Casadio per Accademia Perduta, Marco Sgrosso per Le Belle Bandiere.
Nei due anni successivi è proseguito con due esperienze particolari: una (Fa Bisogno) legata a un documento dall’Archivio della Società filodrammatica di Bagnacavallo, l’altra a particolari espressioni di “scrittura per il pubblico” ( per. es. i Sonetti) e testimonianze cronachistiche e di costume su cui gli archivi ci offrono ampi documenti. Dopo l’esperienza (di corso di scrittura e drammaturgia in fieri) del Fa Bisogno, ci siamo focalizzati sui Sonetti Dedicati, in particolare a quelli che raccontavano e lebravano il teatro. (Versi di Teatro, 2019)
Poi abbiamo affrontato i sonetti in un progetto di ampio respiro: La Fabbrica del Sonetto, che ha visto in San Michele 2018 il suo momento di massima apertura alla città.
Patrimonio archivistico e sapere teatrale...
Breve corso di scrittura intorno ad una pagina d'archivio...